Bruna, tra ricordi del liceo e attimi sospesi

Scritto il 23/06/2025

L’ATTIMO SOSPESO

tumtum tumtum

23:42. Polso. Riflesso. Vetro. Donna. Capelli biondo dorati ricci. Occhi. Stanchezza. Corridoio. tumtum Luci al neon. Ronzio. Insetti stanchi. Pioggia sottile sui vetri. ὕδωρ. Hudōr. Acqua che scorre come pensieri.

tumtum

“Dottoressa Marini, codice giallo in arrivo. Cinque minuti.” tumtum

αν̓ άγκη. Ankē. Necessità. Inevitabilità. Bruna in uno stato di perenne allerta. Animali in territori ostili. Caffè freddo. Dita. Cestino. Dieci ore. Il sonno un concetto astratto. tumtum

Nave in tempesta. νας ν κλύδωνι. Naûs en klýdōni. Barella verso radiologia. Singhiozzi. Sedia a rotelle. Bambino. Ferita. Sguardo sul pavimento lucido.

(normalità del dolore) (banalità dell’emergenza) tumtum tumtum

Corridoio luminoso. Pareti immacolate. Movimenti sicuri. Familiarità. Disinfettante. Paura. ατ̓ µός.

Atmós. Vapore. Essenza volatile. Rumore dei passi.

“Marini, vuoi vedere la TAC del 7?” “Dopo. C’è un giallo in arrivo.” tumtum

Lavaggio mani. Gesti precisi. Meccanici. Rituali. Acqua fredda tra le dita. Nuvole bianche di sapone.

Specchio. Capelli biondi e ricci. Ruga. Storie non raccontate. tumtum

Sirena. Diminuzione d’intensità. tumtum Asciugamani. Guanti. Paramedici. Barella. tumtum tumtum

“Uomo, cinquantaquattro anni, arresto cardiaco durante la cena. La moglie ha praticato il massaggio fino al nostro arrivo. Abbiamo defibrillato sul posto, ritmo sinusale ripristinato ma instabile.”

Paziente. Volto cereo. Labbra bluastre. θνητός. Thtós. Mortale. Fragilità incarnata.

“ECG, emogas, troponina. Preparate l’adrenalina. Chiamate il cardiologo di guardia.” tumtum

Danza coreografata. Sguardi che si incrociano. Stetoscopio sul petto. Battito irregolare. αῤ́ ρυθµος.

Árruthmos. Senza ritmo. Orologio danneggiato.

“Chi è?” “Stefano Ricci, insegnante di—” filologo antico tracce di memoria γνθι σεαυτόν gnōthi seautón conosci te stesso

tumtumtumtumtum

Le macchine suonano. Il ritmo accelera. Precipita. “Sta fibrillando di nuovo. Defibrillatore!”

Sussulto. Una, due, tre volte. Monitor. Linee caotiche. χάος. Cháos. Il vuoto primordiale.

“Adrenalina, ora!” “Carica a 300. Pronti! Via!”

Corpo inarcato. tumtum

“Ritmo ancora instabile. Amiodarone, 300 milligrammi endovena.”

Mani che volano Occhi sul monitor Secondi che contano Gesti che decidono Vita Morte Sudore lungo la schiena Ghiaccio ψυχρός Psukhrós

tumtum

“Pressione?” “70 su 40, sta scendendo.” “Altri 300 di amiodarone, preparate l’atropina. E continuate le compressioni.”

Massaggio cardiaco ritmico. Braccia come pistoni. Compressione. Precisione meccanica. Conteggio mentale.

uno (volto materno quasi dimenticato) due (strada allagata di un’estate lontana) tre (odore di gelsomino dalla finestra)

Mani automatiche / Mente tra passato e presente tumtum

“Nuovo tentativo con il defibrillatore. Tutti indietro!”

χρόνος. Chrónos. Tempo che si dilata. Si contrae. Minuti di durata variabile. Densi come piombo. Fugaci come respiri. Come pensieri che si manifestano.

νόηµα ēma frammento di pensiero tumtum

Precisione. Nessuna esitazione. Distanza professionale tra sé e il dolore. tum

Barriera sottile Quella notte Per qualche motivo Sottile Più sottile Mogli che aspettano Parole non dette Battaglie contro il tempo

tumtum

Ritmo stabile. Colore sulle guance. Respiro autonomo.

“Lo portiamo in terapia intensiva. Monitorate le troponine ogni tre ore. Voglio un ecocardiogramma appena possibile.”

Guanti rimossi. Contenitore dei rifiuti. Mano sul viso. Stanchezza sulle spalle. tumtum

Corridoio. Notte ancora lunga. Altri pazienti. Altri dolori. Altre storie. φῶς εκ̓ φάoυς. Phōs ek pous. Luce dalla luce.

Donna. Volto rigato di lacrime. “Dottoressa… mio marito…” “Signora Ricci? Suo marito è stabile ora. Lo

stiamo portando in terapia intensiva. Ha avuto un infarto, ma siamo intervenuti in tempo.” Singhiozzo. Sospiro di sollievo. Abbraccio.

tumtum

Movimento di rigidità. Poi abbandono. Ricambio breve. “Grazie. Grazie.”

Vulnerabilità. Una vita salvata. Non la prima. Non l’ultima. Diverso ogni volta. Sollievo. Esaurimento. Euforia fugace.

tumtum

Bagno del personale. Acqua fredda sul viso. Lungo il collo. 01:17. Notte giovane. Vibrazione. Telefono. Messaggio: “Blondi non dorme. Inquieta. Come te.”

κύων. Kýōn. Cane. Pastore tedesco. Rituale silenzioso.

“Dille che l’alba arriva per tutti.”

µθος mûthos racconto storia non detta tumtum

“Allora, vuoi vedere quella TAC?”

Immagine in bianco e nero. Cervello. εγ̓ κέφαλος. Enképhalos. Area più chiara. “Vedi qui? All’inizio pensavo fosse un artefatto. Ma guardando meglio…”

Concentrazione. Il mondo scompare. Solo un punto luminoso. Mistero. Caccia alle risposte. Lotta contro l’ignoto.

tumtum

“È un aneurisma. Piccolo, ma è lì.” “Lo pensavo anch’io. Dobbiamo chiamare neurochirurgia. Paziente del letto 7, donna, quarantadue anni, cefalea improvvisa.”

Altro caso. Altra vita. Salvare. Perdere. “Chiamo io.”

tumtum

Corridoio allungato. Ombre strane. Caffè a metà. Guanti abbandonati. Frammenti di vite. Non-luogo. τόπος τοπος tópos átopos luogo nonluogo

Vita fuori dalle mura. Appartamento silenzioso. Libri impilati. Piante miracolosamente sopravvissute.

Vita in attesa. Sospesa. µεταξύ meta tra in mezzo tumtum

(quando esattamente ho smesso di avere una vita?) (quando ho iniziato ad avere solo un lavoro?) (nessun momento preciso) (lento slittamento) (cedere terreno)

Neurochirurgo. Secondo squillo. Spiegazione. Termini tecnici. Lingua madre. Medicina. Meglio della lingua delle emozioni.

tumtum

“Dottoressa, c’è un’altra ambulanza in arrivo. Incidente stradale, due feriti gravi.” Inspirazione profonda. Ingresso ambulanze.

Pioggia intensificata. Asfalto brillante. Luci gialle. Aria fresca e umida. Contrasto con l’asettico. tumtum tumtum tumtum

Sirene. Grido nella notte. Adrenalina. Vene. Stanchezza allontanata. Pronta.

τοιµος toimos pronto

Porte aperte. Prima barella. Ragazzo. Vent’anni. Volto sangue. Incosciente.

“Trauma cranico, possibile emorragia interna. Pressione in calo durante il trasporto.”

Seconda barella. Ragazza. Stessa età. Cosciente. Shock. Ferita aperta. Osso esposto. οσ̓ τέον. Ostéon.

L’interno che diventa esterno.

“Erano in moto. Hanno perso il controllo sotto la pioggia.” tumtum

Due vite sospese. Limbo tra essere e non essere. Storie interrotte. Frase a metà. Qualcuno deve scrivere il seguito.

tumtum

Rivelazione improvvisa: nonostante tutto, non vorrebbe essere altrove.

Mani imperfette. Umane. Qualcosa di sacro. Possibilità di fare la differenza. Spostare l’ago della bilancia. Verso la vita. Non verso la morte. Potere terrificante. Meraviglioso.

δύναµις dýnamis potere possibilità tumtum

La notte continua. Emergenze. Decisioni rapide. Vittorie piccole. Sconfitte silenziose. Tempo strano. Lento come melassa. Rapido come battito di ciglia.

5:43. Sala del personale. Panino al prosciutto. Nessuna fame. Deserto. Macchina del caffè gorgogliante.

Nessun pensiero personale per ore. Niente problemi. Niente conti. Niente relazione fallita. Solo presente. Gesti. Decisioni.

tumtum

Libertà nell’assenza di sé. Paradosso. Più presente. Più viva. θνητός αθ̓ άνατος. Thnētós atnatos. Mortale immortale.

Turno alle 8:00. Casa. Dormire qualche ora. Ricominciare. Ciclo senza fine. Ruota che gira. κύκλος kýklos cerchio ciclo

tumtum

Sala deserta. Sapore amaro. Caffè. Mani sensibili. Lavaggi troppi. Pace strana.

Fuori. Pioggia cessata. Alba. Luce pallida attraverso finestre. Nuovo giorno. Possibilità. Dolori.

Mani. Ordinarie. Rughe intorno alle nocche. Unghia spezzata. Mani che hanno toccato vita e morte. Riparare ciò che era rotto. Fermare ciò che fluiva. Riavviare ciò che si era fermato.

tumtum

Sorriso stanco. Autentico. Alzarsi. Panino intatto gettato via. Ritorno al lavoro. Due ore prima della fine. Due ore di possibilità.

Notte finisce. tumtum

Attimo sospeso tra vita e morte. Quello non finisce mai. Attimo eterno. Bruna ha scelto di vivere lì. tum